L’orlo invisibile

L’orlo invisibile è quel tipo di orlo che non presenta sul dritto l’impuntura e quindi fa sembrare il lembo rivoltato al rovescio sospeso senza alcuna cucitura. A questa descrizione potrebbe corrispondere anche l’orlo adesivo, che però rispetto a quello invisibile risulta meno morbido. Il trucco è quello di fissare il lembo con dei punti che pizzicano il rovescio del tessuto senza apparire troppo evidenti sul dritto, cioè il sottopunto. Leggi tutto “L’orlo invisibile”

Il non concorso dell’estate :)

Come accennavo nell’ultimo articolo, un nuovo accessorio per orlo a giorno con placca per la 66 sta arrivando dagli States. Avevo chiesto in lista se qualcuno aveva una placca per la 66 da scambiare con la placca per 15 o 201 che ho nella seconda scatola di accessorio orlo a giorno Singer in mio possesso, la risposta è stata l’invio incondizionato di un accessorio completo senza avere nulla in cambio, regalando il mio con un givaway sul sito. Leggi tutto “Il non concorso dell’estate :)”

Cronaca di una morte annunciata … con principio di rianimazione ;)

Singer 66

Anche se ormai la maggioranza dei mie acquisti di accessori per macchine da cucire avviene su internet, raramente acquisto macchine intere se non posso ritirarle di persona. Questo mi ha portato a gite in tutto il centro-nord, da Torino a Pavia o Venezia, ma anche Arezzo e le colline fiorentine. Ovviamente, visti i costi del trasporto, le gite non servivano a risparmiare sui costi di spedizione ma ad accertarmi di ricevere una macchina e non un rottame. Le macchine spedite erano state in genere quelle acquistate “per pezzi”, ovvero di cui potevo correre il rischio che venissero ammaccate. Oppure acquistate a prezzi irrisori o comunque molto inferiori a quelli sparati in Italia, all’estero, come le mie Elna, che però hanno il pregio di essere contenute in una valigia di ferro a prova di corriere. Leggi tutto “Cronaca di una morte annunciata … con principio di rianimazione ;)”

Piedino zigzag – zigzagger

Parlando della Necchi BF credo di aver accennato al fatto che a corredo avevo trovato un piedino zigzag. In realtà bisogna distinguere tra piedini “zigzagger”, cioè che permettono di cucire a zigzag su una macchina rettilinea, e piedini zigzag, come vengono chiamati in Italia i piedini per cucire con punto zigzag nelle macchine che ne sono dotate. Probabilmente anche qualcuno di voi avrà sentito raccontare dalle nonne o zie, come è successo a me, che la loro macchina da cucire avrebbe potuto fare lo zigzag ma non si ricordavano come: questo tipo di piedini è la spiegazione del mistero! Vi giuro che, agli albori della mia passione per le cose vecchie, avevo mezza smontata la vecchia Singer per capire quale miracolo della meccanica avrebbe potuto muovere la barra dell’ago fuori dalla sua posizione, dato che il movimento (laterale od oscillatorio) della barra dell’ago era il modo meccanico per ottenere lo zigzag nelle macchine a me note e non potevo immaginare altra soluzione! Leggi tutto “Piedino zigzag – zigzagger”

Scatole di accessori (Anni 20 – USA)

Accessori della 15-30 in un catalogo di fine '800

La mia filosofia, con le macchine da cucire, è che spesso più importante avere gli accessori giusti che una macchina troppo complessa. L’immagine di fianco si riferisce all’illustrazione della scatola degli accessori (cosiddetta puzzle-box) che potevano essere utilizzati con la macchina da cucire. Ne esistevano varie versioni, diverse a seconda del tipo di piedino. Anche se l’immagine non è purtroppo chiara, potete leggere nella versione per navetta vibrante pubblicata dall’ISMACS quali sono gli elementi fondamentali:  al centro spiccano gli orlatori nelle varie misure ed il bordatore, sopra, insieme a cacciaviti e stiletto, l‘underbraider ovvero l’accessorio per attaccare cordini decorativi sotto il tessuto, il cui rispettivo piedino si trova nel terzo ripiano dall’alto, con il tucker (plissettatore?), l’accessorio per realizzare pieghe a distanza regolare e la placca per increspare da usare insieme al pieghettatore che si trova nel quarto scomparto insieme alle bobine di scorta. Inutile dire che non ho nemmeno mai provato a prender una di queste scatole di legno su eBay.com: anche la più economica (e le scatole complete non lo sono mai!) costerebbe una cinquantina di dollari di sole spedizioni… Senza contare che non possiedo nessuna macchine così antica da averne bisogno 🙂 In compenso negli ultimi anni ho acquistato qualche decina di scatole di accessori Singer e Greist (ad un certo punto la fabbrica Greist smise di fabbricare macchine da cucire e fece un accordo per produrre accessori anche per Singer) per compensare la mancanza 🙂 Leggi tutto “Scatole di accessori (Anni 20 – USA)”

La macchina da cucire della nonna (ovvero il valore di una macchina da cucire)

 

Singer 15
Singer 15

L’ultimo articolo che ho pubblicato, ormai mesi fa, mostra le mirabolanti opere di una vecchia macchina da cucire, la Singer 15 che ho ereditato dalla mia nonna e che avevo tentato malamente di riparare in gioventù, quando ancora la mia era ancora solo una “passione per le cose vecchie”. Il motivo per cui ho recentemente deciso di prendere possesso di questa macchina è stato, banalmente, la voglia di provare il piedino per l’orlo a giorno, dato che di spazio per una nuova macchina da cucire in casa non ne avrei avuto di sicuro… e questa curiosità si è trasformata in una avventura ricca di emozioni e colpi di scena che cercherò di riassumere nelle righe che seguono. Leggi tutto “La macchina da cucire della nonna (ovvero il valore di una macchina da cucire)”

Cercare l’ago nel pagliaio

Pubblico con molto ritardo un articolo che avevo scritto a marzo ed era rimasto in attesa della campagna fotografica di corredo!

Clicca per vedere la differenza!

Recentemente sono finalmente riuscita a rintracciare gli aghi per la mia macchina da cucire Singer, una 319M. La maggioranza delle macchine sul mercato domestico usa aghi della clases 705, noti anche come classe 130 o, in ambito americano, come classe 15×1 dal nome della principale macchina Singer che li utilizza, la Singer 15, per l’appunto. La 319, come la sua sorella 306 dalla quale si differenzia per la presenza di una serie di dischi interni selezionabili con levette simili a quelle di una vecchia macchina da scrivere, usa invece aghi di classe 206×13 (dove 206 è nuovamente il numero del primo modello Singer in cui è stato impiegato). Il problema principale di questi aghi è che si presentano molto simili a quelli standard: hanno l’attacco con un lato piatto e la distanza dalla base e l’occhiello dove viene infilato l’ago è la stessa. Questo significa che il crochet intercetta perfettamente il filo. La differenza è tutta sulla punta, che nel modello 206×13 è più corta e non di poco.  Questo significa che se un incauto utilizzatore prova ad usare degli aghi 705, la macchina sembra cucire senza problemi salvo poi distruggere la capsula dove la punta dell’ago va a sbattere. Leggi tutto “Cercare l’ago nel pagliaio”