Ridurre le immagini di una presentazione con IrfanView

Buon anno a tutti!

con almeno una dozzina di post in attesa di completamento ho deciso che la smetto di tentare di fare le guide universali e parto con le cose semplici man mano che le sto facendo. In questo caso sono reduce da una presentazione in cui ho visualizzato 90 diapositive create con LibreOffice Impress piene zeppe di immagini. Avendo la fortuna e la necessità di lavorare con immagini ad alta risoluzione, nella fretta ho semplicemente trascinato le mie immagini all’interno delle singole diapositive, e peggio: in alcuni casi, con l’immagine ad alta risoluzione aperta, ho selezionato l’area di mio interesse, copiato ed incollato il dettaglio. Il risultato è una presentazione da 400 MB. Fortunatamente il mio pc è sufficientemente robusto per gestire la cosa, ma siamo oggettivi: attendere 30 secondi per ogni salvataggio automatico ha senso? E soprattutto, cosa succede se poi proiettate dal vecchio pc dell’aula collegato ad un altrettanto vecchio proiettore XGA (1024×768)? Il rischio che il povero pc finisca la memoria cercando di caricare la diapositiva successiva è tutt’altro che remoto, quindi conviene correre ai ripari.

La prima cosa da capire è quanto debbano essere grandi le immagini per essere perfette in una presentazione fatta con un proiettore. Ora, sebbene lentamente stiano uscendo sul mercato anche proiettori 4K e oltre, la maggioranza delle aule conferenze passa dall’XGA, appunto, ovvero 1024×768, ad un full HD, 1920×1080. Sarebbe bello sapere, prima di una conferenza, il tipo di proiettore che sarà utilizzato, o almeno se si tratta di un proiettore 4:3 (il formato dei vecchi monitor e televisioni più quadrato) o 16:9 (wide screen), ma normalmente faccio fatica a sapere se dovrò usare un adattatore per HDMI su VGA o posso uscire direttamente in HDMI. Il mio telefonino in questo momento scatta foto 3120×4160 (13 mega pixel) e molti sono addirittura oltre i 20 mega pixel. Poniamo il caso che abbia fotografato due pagine di un manoscritto e abbia affiancato le due immagini componendole. Si tratterà di una immagine 6240×4160 pixel proiettata al MASSIMO 1920×1080. Una quantità di informazioni dalle 3 alle 4 volte superiore a quella necessaria!

L’ideale sarebbe aver creato una presentazione con le immagini collegate all’interno di una cartella esterna, dove potete rielaborarle a piacimento, o aver predisosto le immagini della presentazione riducendole prima di iniziare il lavoro. Ma se non l’avete fatto? Fortunatamente da alcuni anni a questa parte le presentazioni (ma anche i documenti di testo) non sono più un unico file criptato contentente tutto, ma una cartella compressa. Questo vale per tutti i documenti creati con Open/Libre Office, ma anche per i documenti MS Office. Questo significa che i programmi che gestiscono le cartelle compresse, come 7zip, vi permettono tranquillamente di decomprimere la vostra presentazione e visualizzare il contenuto sotto forma di file XML e oggetti collegati.


A questo punto vi suggerisco di iniziare con una COPIA del vostro documento originale. Create una cartella di lavoro, la mia si chiama “resize” in cui incollare la copia della vostra presentazione oversize e estraete il contenuto del file. Se partite da un file ODP dovreste ottenere una serie di file e certelle simile a quella che vedete nel mio esempio, in cui spicca ovviamente la cartella “Pictures”.

All’interno della cartella trovate tutte le immagini incorporate nel vostro documento, con un numero progressivo. Se avete avuto la malsana idea di incollare le immagini da appunti, troverete anche degli enormi file PNG, creati automaticamente dal programma, come questi che vedete sotto.

Non male per un dettaglio che occupa una frazione di una diapositiva, anche fosse HD! Ora che avete tutte le immagini in una cartella, possiamo usare IrfanView, (ovviamente se usate il PC con Windows, dato che questo gioiello non esiste per gli altri sistemi e piattaforme). Se non avete mai usato questo programma, vi consiglio di provarlo subito, magari nella forma portatile (.zip) che non richiede installazione.  Ricordatevi di scaricare anche l’italiano dal menu Languages del sito! In questo caso ci interessa usare la funzione di modifica in serie: per usarla potete aprire una qualsiasi delle immagini della cartella con il programma (tasto destro-> apri con se non è il vostro visualizzatore immagini predefinito) e poi dal menu File cercate “Converti-rinomina in serie”. Io, più rapidamente, premo il tasto B per aprire la finestra relativa.

Dato che non ho voglia di cambiare i riferimenti nei file xml, faccio due conversioni, una per i file PNG e una per quelli JPG. Per selezionare i file da convertire in serie cerco il tipo di file, in questo caso PNG, clicco il tasto “aggiungi tutti” per selezionare tutti i file e trovarli nell’elenco dei file da convertire in basso a destra. In questo caso non sono interessata a rinominare i file, per cui seleziono la prima opzione “Converti in serie”, scelgo PNG come formato di destinazione (lo stesso delle immagini di partenza), attivo le funzioni di modifica avanzata e vado a personalizzarle cliccando sul tasto “Avanzate”.

Le funzioni avanzate cambiano ovviamente a seconda del tipo di formato. Quello che voglio fare a tutte le mie immagini è ridurre la loro risoluzione in modo che non superi quella massima che avrebbero occupando a tutta larghezza o tutta altezza una diapositiva HD. Per questo seleziono 1920 come larghezza e 1080 come altezza, ricordandomi di mantenere le proporzioni fra le immagini e di NON ridimensionare le immagini più piccole delle dimensioni massime della diapositiva. Siamo onesti, se un dettaglio è di 460 pixel di altezza, portarlo a 1080 non aggiungerebbe nessuna informazione grafica, ma aumenterebbe inutilmente le dimensioni del file, ottenendo l’inverso di quello che vogliamo. Dato che stiamo lavorando su una cartella che contiene l’espansione della copia del file originale, seleziono l’opzione di sovrascrittura dei file. ATTENZIONE! IrfanView ricorda le opzioni dell’ultimo lavoro fatto, questa opzione va sempre controllata, altrimenti potreste trovarvi a fare dei danni alle immagini originali perdendole! Se date OK potete ritornare alla finestra precedente, dove selezionate come cartella di destinazione “usa cartella attuale”. Potete anche non farlo, ma trattandosi di lavoro su una copia, per me questo è il modo veloce per sapere dove sono. A questo punto potete avviare la conversione in serie, che vi avviserà dell’avvenuta sovrascrittura di tutti i file.

L’operazione va ripetuta anche per i file JPG, per cui invece che “Termina conversione” schiacciamo “Riprendi conversione”, e dalla finestra precedente per prima cosa eliminiamo l’elenco dei file PNG per sostituirlo con quello dei file JPG usando “Rimuovi tutti”. Cambiamo poi il filtro in JPG, come anche il tipo di conversione, e aggiungiamo i file con “aggiungi tutti”.

A questo punto non serve nemmeno aggiornare le opzioni avanzate, in quanto quelle usate per i PNG vanno ugualmente bene e potete procedere ad avviare nuovamente la conversione in serie. Se non avete usato altri formati di immagine (GIF, TIF ecc.) a questo punto potete terminare la conversione, altrimenti dovrete procedere così per ogni tipo di file.

Nella vostra cartella di lavoro ora dovreste avere il file originale “compresso” e la versione espansa con le immagini ridimensionate. Purtroppo 7Zip (o gli altri programmi) non sono in grado di creare dalla versione espansa nuovamente un file ODP funzionante. Anche se salvate in formato .zip e poi rinominate in .odp, il programma non riconoscerà il vostro file. Potete però aprire il file originale in 7Zip e sostituire le immagini all’interno dell’originale compresso senza danneggiare il file. Lavorando sempre sulla copia, con il tasto destro scegliete l’opzione “Apri”.

A questo punto dovreste vedere il contenuto della cartella compressa all’interno della finestra del programma, con la stessa struttura che prima avevate espanso.

Navigate all’interno della cartella “Pictures” per vedere elencate le immagini prima della cura dimagrante.

A questo punto, non dovete fare altro che selezionare dalla cartella espansa tutte le immagini che avete ristretto (Ctrl+A potrebbe semplificarvi la vita) e trascinarle o incollarle nella finestra del programma, confermando che volete copiarle proprio lì.

Lasciate lavorare il programma e poi chiudete la finestra di 7Zip: a questo punto nella cartella di lavoro dovreste trovare il vostro file notevolmente snellito: nel mio caso, veramente esagerato, il documento impostato in formato HD passa da 400 a 85 MB, scendendo a 65 in versione XGA. Non male, senza contare che ora anche all’interno di LibreOffice la gestione del file diventerà molto più snella e rapida! (Nell’esempio ho rinominato il file per ricordarmi quale risoluzione ha e inserito una ulteriore copia dell’originale per confronto).

Testate il vostro file nel programma per verificare che sia andato tutto a buon fine, testatelo più volte e visualizzate tutte le pagine soprattutto se intendete eliminare il file originale. ATTENZIONE! il nuovo file è perfetto per la visualizzazione alla risoluzione del proiettore, dove non ci sarà nessuna differenza.  Se invece visualizzate la presentazione su uno schermo retina, 4K o più, ovviamente vedrete la differenza. Allo stesso tempo, vedrete la differenza se deciderete di stampare le diapositive: per stampare una immagine a tutta pagina in A4 a 300 dpi (risoluzione tipografica delle immagini) l’immagine deve essere 3508×2480 pixel!

Sicuramente non si tratta di una soluzione veloce come la funzione “comprimi immagini” prevista da PowerPoint, ma certamente vi garantisce il controllo totale sulla qualità finale. Questo metodo funziona comunque ANCHE con i documenti di testo, sia per il formato Open Document che quel quello Microsoft, inoltre con lo stesso metodo potete sostituire o ricavare le immagini incorporate in uno di questi documenti!

Per un riferimento alle utilità per Windows scaricabili gratuitamente e capaci di semplificare la vostra vita, avevo tempo fa scritto una piccola lista, che spero di poter aggiornare, prima o poi!

 

Backup su Google Drive

Avere iniziato ad usare il pc alla fine degli anni ’80 ha un pregio: l’interfaccia grafica è per me una aggiunta e la riga di comando (Command Line Interface o CLI per fare prima) una vecchia amica. Ho una serie di appunti su programmi senza interfaccia grafica che uso normalmente per risolvere problemi noiosi e che vorrei propinarvi, ma oggi devo finire un trasferimento del server resettando i backup su Google Drive ed ho pensato di fissare il tutto in tempo reale. Leggi tutto “Backup su Google Drive”

Il blocco tensione Necchi che non sta al suo posto

Blocco
Blocco tensione Necchi

Una volta certi che la tensione inferiore sia ben regolata, regolare la tensione superiore dovrebbe essere un gioco da ragazzi. Uso il condizionale perchè questa regolazione, in una macchina di oltre cinquant’anni, potrebbe riservare qualche complicazione. Leggi tutto “Il blocco tensione Necchi che non sta al suo posto”

Regolare la tensione inferiore

Se avete eseguito la manutenzione della vostra macchina ma non riuscite comunque ad avere un bilanciamento della tensione degno di tale nome, ci sono alcuni piccoli trucchi del mestiere che potrebbero aiutarvi, soprattuto se la vostra macchina usa una capsula inferiore estraibile, tipo quelle di classe 15 che vedete nelle illustrazioni a seguire.

Leggi tutto “Regolare la tensione inferiore”

Cambiare la cinghia motore – motori interni Necchi

Cinghia nuova

Il ricambio più frequente in uso ad una macchina da cucire a motore, oltre naturalmente agli aghi, sono probabilmente le cinghie motore ed i gommini del filarello.  Questo perchè, ovviamente, sono soggetti ad usura. Se il motore è esterno la sostituzione è piuttosto semplice, grazie alle cinghie elastiche (quelle rosse, per capirci), che si tolgono e si mettono tirandole un po’. Se invece il motore è interno le cose si complicano, dato che non serve una cinghia ma LA CINGHIA, quella con le misure esatte, i dentini giusti ecc. Il primo punto da affrontare sarà quindi trovare la cinghia giusta per la nostra macchina. Per fortuna i rivenditori di ricambi hanno dei cataloghi abbastanza precisi, per cui il campo si restringe di molto. Non potendo e non sapendo affrontare l’universalità delle cinghie, mi limito a parlarvi di quelle che conosco meglio: le cinghie Necchi. Leggi tutto “Cambiare la cinghia motore – motori interni Necchi”

Manutenzione di base di una macchina da cucire

Il famigerato nido nelle griffe del trasporto

Anche se ultimamente non ho avuto tempo di scrivere articoli (avevo previsto di scrivere questo già nel luglio dello scorso anno!!!) mi sto rendendo conto che continuare a rispondere ai singoli casi nei commenti o per email non può essere la soluzione, visto che continuo a ripetere le stesse cose in modo disorganizzato. Eccomi perciò a condividere con voi alcuni appunti messi insieme in questi brevi anni di esperienza che ho maturato con le mie macchine. Leggi tutto “Manutenzione di base di una macchina da cucire”

Piedino zigzag – zigzagger

Parlando della Necchi BF credo di aver accennato al fatto che a corredo avevo trovato un piedino zigzag. In realtà bisogna distinguere tra piedini “zigzagger”, cioè che permettono di cucire a zigzag su una macchina rettilinea, e piedini zigzag, come vengono chiamati in Italia i piedini per cucire con punto zigzag nelle macchine che ne sono dotate. Probabilmente anche qualcuno di voi avrà sentito raccontare dalle nonne o zie, come è successo a me, che la loro macchina da cucire avrebbe potuto fare lo zigzag ma non si ricordavano come: questo tipo di piedini è la spiegazione del mistero! Vi giuro che, agli albori della mia passione per le cose vecchie, avevo mezza smontata la vecchia Singer per capire quale miracolo della meccanica avrebbe potuto muovere la barra dell’ago fuori dalla sua posizione, dato che il movimento (laterale od oscillatorio) della barra dell’ago era il modo meccanico per ottenere lo zigzag nelle macchine a me note e non potevo immaginare altra soluzione! Leggi tutto “Piedino zigzag – zigzagger”

Il costume di Halloween!

Un pipistrello nel mio letto 🙂

Non so se è stato a causa della quantità di Boo che girano per casa, ma la richiesta per il costume di Halloween da mettere ieri mattina alla festa a scuola è stato senza tentennamenti un pipistrello, colore grigio… Con una mezza idea di fare delle alucce da applicare ad una tuta mi sono recata alla ricerca di pile doubleface grigio… ma mi sono dovuta rassegnare a tornare con un kg di pile nero (spessore feltro) ed uno di rosso a macchinine ed aereoplani con cui fare la copertina nuova per scuola (era troppo bello 😉 )… Leggi tutto “Il costume di Halloween!”

Amigurumi 2

Parti imbottite

Povero blog negletto… Non che abbia fatto molto di creativo recentemente, ma è probabile che il principale limite sia il tempo di postare…

Ad ogni modo, fresco fresco di cucitura, ho finalmente assemblato il Totoro blu (grigio blu a dire il vero) che ho completato in vari viaggi in treno… la richiesta è stata immediata per una foglia-ombrello ed il totoro bianco… poi dovrò ingegnarmi per quello gigante, mi sento maleeeee. Leggi tutto “Amigurumi 2”

Amigurumi!

Kitty completata!
Kitty completata!

Il titolo questa volta non è un grugnito ma il nome giapponese degli animaletti (e non solo) imbottiti realizzati a maglia o all’uncinetto. Ammettiamolo, pupazzetti che rispondono a questa descrizione fanno parte della tradizione italiana e li facevano tutte le nostre nonne… perché cercare quindi un nome esotico? perché sembra che in Giappone sia impossibile fare qualcosa senza renderla carina e coccolosa… Se volete cimentarvi, basta una breve ricerca su google per trovare decine di progetti, anche tradotti in italiano, gratuiti e con istruzioni passo a passo. Leggi tutto “Amigurumi!”