Salve a tutti, sono Lila, come potete vedere questo sito è ancora un bozza… spero che troverà piano piano una sua dimensione.
L’idea è quella di convogliare qui tutte le idee creative che mi frullano per la testa, possibilmente insieme alla mia socia creativa Sonya che sta tentando di resistere (se non lo avete intuito, lei è i cannoli ed io sono il tiramisù). L’anno scorso abbiamo aperto insieme un piccolo forum, progetto che stenta a prendere piede perché, ovviamente, appena avviato io mi sono rimessa a lavorare abbandonando i miei poveri utenti al loro destino. L’idea è di condividere piccoli suggerimenti ed esperienze in vari campi della creatività che entrambe abbiamo a cuore.
Da un paio di anni frequento numerosi gruppi internazionali di appassionate di macchine da cucire e da maglieria e nelle discussioni noto come la manualità sia spesso poco considerata in Italia come attività sociale. Sarà perché per scelta non possiedo una televisione, oppure perché nella mia casa potevo provare a fare di tutto, cucito, maglia, mezzo punto, pittura su vetro e su stoffa, bricolage vero e proprio (il concetto era, perchè spendere soldi per una finta cucina giocattolo se puoi usare quella vera? così al posto della casa per le bambole è arrivato il kit da traforo con i seghetti veri)… non pretendo di farne una professione, ma almeno divertirmi a creare qualcosa si! e possibilmente in compagnia! Voglio un pomeriggio di “knit along” (fare maglia insieme)!!! Una volta era una necessità, dalle mie parti si chiamava “filò”, serata passata in compagnia del gruppo familiare allargato nella stalla (unico locale caldo per calore animale) a filare la lana, aggiustare gli attrezzi e chiaccherare (magari con un po’ di vino brulè). Ora stiamo ciascuno nella propria comoda casetta… ed io punto al web per trovare compagnia nelle mie imprese creative!
Cara Lila,
La debbo ringraziare per questo bel sito. Io non sono proprio decrepita, però non mi trovo a mio agio nel padroneggiare blog e simili, che però leggo avidamente perché riportano sempre notizie tanto interessanti e spesso proprio utili: ad esempio il suo mi è servito molto in questi giorni per orientarmi sulla scelta di macchine Necchi-made-in Italy, in particolare quando spiega delle differenze fra i vari modelli Julia e i costi saggi ai quali acquistarle una macchina usata: già ero pronta ad innamorarmi di una Necchi 380 (euro… non numero di serie!); inoltre ho preso spunto dalla sua indicazione e mi sono iscritta al necchi-group di yahoo. Per me il mondo delle macchine da cucire è ancora da esplorare perché ho appena iniziato, anche se custodisco come un tesoro la vecchia singer della nonna che ha una storia ancora più rocambolesca della sua… Un giorno gliela racconterò, promesso. Sottoscrivo in pieno anche l’idea del web-filò!
Per ora la saluto caramente e la ringrazio
Giuliana
Benvenuta Giuliana 🙂
Avevo sbirciato l’iscrizione al gruppo necchi, spero si troverà bene anche li, nonostante la lingua. L’amore che ho trovato per le macchine italiane è senza paragoni, qui sembra che disprezziamo il meglio di tutto quello che l’Italia ha fatto. Il prezzo dell’usato è assurdo, spesso dei privati cercano di vendere macchine a costi superiori a quelli praticati dai riparatori, che oltre a consegnare una macchina chiavi in mano devono anche dare sei mesi di garanzia! Senza volerlo la mia lista necchi è piuttosto nutrita 🙂 Non tutti sono pronti a sporcarsi mani e rompersi unghie perciò ben vengano i riparatori che rivendono, ma certi prezzi per macchine interamente da revisionare sono incredibili! Non vedo l’ora di conoscere la storia della Singer 🙂
Sono pienamente d’accordo!
Ma ecco la storia della mia Singer:
La mia famiglia viene da Fiume, anche se nel dopo guerra ci siamo trapiantati a Roma, e nei primi anni del ‘900 la zia Francesca – detta Ciccina -, donna di una bellezza spettacolare sorella della mia bisnonna, sposò lo zio Filippo, uomo affascinante e bello che di lavoro era “Capitano di lungo corso” nella marina mercantile ed era anche armatore di una bella nave che solcava gli oceani, diretta più voltre all’anno verso l’Estremo Oriente. La zia Ciccina amava cucire e seguiva il marito nei lunghissimi viaggi, quindi lui le comperò una bella Singer (il solito modello 15, suppongo, anche se le manigliette sono in stile Liberty viennese) che venne installata su uno dei ponti della nave. Suppongo che la Singer abbia alacremnente lavorato per zia Ciccina, zio Filippo e presumibilmente tutti i membri dell’equipaggio che ne avranno avuto bisogno. Ma un brutto giorno, ahimé, la Singer incappò insieme alla nave in una brutta tempesta nei pressi di Sidney e accadde l’irreparabile: la Singer volò in acqua! Non so come la prese la zia Ciccina, piuttosto male, penso, comunque , dopo parecchie settimane, con nave e marito ritornò a Fiume. E qui, arrivati negli uffici portuali dello zio Filippo, vennero a sapere che, passata la tempesta, i pescatori di Sidney avevano ripescato, del tutto casualmente, la vecchia Singer! Ora lei se ne stava al calduccio, ben pulita e lubrificata negli uffici di Sidney, in attesa che la sua padrona passasse a ritirarla. Cosa che la zia Ciccina fece l’anno successivo. Per quel che ne so, quello è stato l’unico periodo di inattività della macchina, che riprese a cucire alacremente per tutta la famiglia e che, nel marasma dell’esodo da Fiume, riuscì ad approdare a Roma, praticamente unico o quasi dei pezzi di mobilio che la famiglia riuscì a portare con sé. Ha continuato a cucire alacremente fra le mani di mia nonna, che ad un certo punto la ereditò insieme alla zia Ciccina e continuò a creare indumenti per tutti, comprese noi bambine fino agli anni ottanta. La nonna Teresa se ne è andata nel 1988, e da allora la Singer funge solo da tavolino, ma sotto quel legno ora so che batte ancora un solido cuore: appena divento brava a riparare macchine e a cucire (mi sono iscritta ad un corso di modellismo e sartoria), si RICOMINCIA!!!
E’ o non è una bella storia?
Baci, e buonanotte!
Giuliana
Mi sapreste dire se Necchi e Pfaff sono o meno prodotte in Italia?
Grazie mille!
Vale
Pfaff è un marchio tedesco, non mi risulta abbiano mai avuto, a differenza di Singer, fabbriche in Italia. Necchi produceva a Pavia fino agli anni ’80, poi ha spostato la produzione all’estero ed inizato a rivendere macchine di altri marchi (Brother, Janome) con il logo Necchi. Attualmente Il marchio appartiene ad una multinazionale che lo usa su macchine prodotte all’estero che con la casa italiana non hanno alcuna connessione. Ho cercato di visitare gli uffici di Pavia ma non ho capito quale fosse la porta nonostante il cartellino sull’ingresso della vecchia sede.
da un po’ ho scoperto questo blog, e stasera scrivo. ho già imparato belle cose qui, e mi sono ulteriormente incoraggiata su una via che, come avviene, si è fatta da sè: io non ho imparato da piccola a cucire seriamente, e ho avuto fino a tarda età paura di sbagliare a tagliare. sono stata per anni ceramista, e magari lo sono ancora. la creta è una materia generosa e indulgente, si lascia reimpastare all’infinito,comunque negli ultimi anni ha preso vita una storia chiamata la macchina da cucire, fatta di ricordi d’infanzia e desiderio di novità: l’ultimo episodio di essa è l’acquisto di una necchi nuova, un po’ made in china, che si è bloccata dopo un mese, un filo elettrico messo male, come poi si scoprì. priva del mio giocattolo nuovo, ricomincio a girare su internet, e scopro, riscopro, le vecchie macchine, sempre di più. per ora non penso ad altro, se posso.
le più amate, una piccola willcox e gibbs a manovella presa su ebay, in italia, all’inizio perchè era troppo divertente a vederla, ora la mia macchina con cui faccio piccoli lavori da principiante, e il bellissimo regalo di compleanno di mio figlio con due amici. li ho visti arrivare con un tavolinetto da cui usciva una necchi NERA, pesantissima, solidissima, rassicurante come lo studio di mio nonno. sarà mia gemella? ho cinquantasette anni, e mi pare di capire che la necchi sia una bf, più o meno uguale a quella che vendi.
ho avuto in regalo anche una scatola di attrezzini singer, da un mercatino, dieci euro di vero divertimento, e il piedino arricciante l’ho potuto subito attaccare alla vecchia necchi, mai a quella nuova. che ha l’ago circondato di una strana struttura di metallo dalla funzione ignota.non riesco a regolare bene la tensione inferiore, mi fa i puntini…
all’improvviso, in questo blog ho capito l’esistenza e la natura dei piedini zigzag, e sogno di averne uno per zigzagare fra il passato e il presente. poi mi propongono una julia 535, come quella del libretto appena pubblicato. che mi consigliate?
sono le quattro di mattina, così sospendo.
complimenti per questo blog. è molto bello. mi sono iscritta anche al forum, cercate di abilitarmi
a presto! cristiana, detta viavillecinque
Benvenuta cristiana 🙂 Vado in ordine sparso: la BF dovrebbe aver sostituito la BD e la BDA attorno al 48, ma non ho certezze. E’ con la BF che hai problemi di tensione? l’attrezzo attorno alla nuova dovrebbe essere il salvadita e dovresti poterlo togliere per usare l’arricciatore. W&G, come ti capisco 🙂 La Julia 535, rara, dovrebbe essere il modello rotativo. Dipende da cosa vuoi cucire, lo zigzagger è divertente, se non vuoi azzardare all’estero ho un Chadwich doppio e posso valutare di diminuire la mia raccolta di Wurker, magari mandami una mail 🙂 Ad ogni modo quello che fa una Julia non è comparabile, sono due usi diversi. La qualità delle cuciture diritte della BF è una garanzia, per la Julia accertati di avere tutti gli accessori e camme altrimenti comperarli sono dolori. Scusa se non ti ho abilitata al forum, mi deve essere sfuggito, è che è molto ma molto trascurato…
non sarà che perdo colpi? io sicuro, spero non la macchina da cucire!
mi avevi risposto subito e lo trovo ora, che ho rimesso un messaggio quasi uguale in un’altra pagina!
la julia 535 è ad agrigento, a due passi, costa 160 circa se c’è ancora, io non guido da un pezzo, vado su e giù palermo caltanissetta in autobus. una willcox, per la cronaca, pesa sei chili e 100, più imballaggio mio, una necchi bf,loro erano in tre…ho letto anche il tuo articolo su ebay che non spedisce in italia. compagno al duolo, è un grande arrabbiòlo, ma sì, fosse un caso isolato. il buon sda mi ha rotto pure due pedali, uno più bello dell’altro. e ben cari, e poi che rabbiaaaaaaaaaa li conosco i venditori esteri, tutto il mondo è paese, tranne che noi abbiamo sda (emoticon piangente) ce n’è di tutti i tipi. il francese era gentilissimo e professionalissimo, mi ha mandato le fotografie dell’imballaggio. ancora non sa che il suo riccioluto pedale è a pezzi, ahimè.
l’inglese ha cose carine, è un po’ scucivola però. chiedi il significato all’amica dei cannoli. Sonia? scucivolo si dice ad esempio di quei fagioli che non vogliono cuocere mai, ma l’assonanza col cucito, seppur casuale, qui non si può ignorare.
se tu hai un piedino zz mi piacerebbe prenderlo da te. ebay l’ho ben percorso, e parlare un po’ d’italiano, poi.
sì, ho capito, la povera necchi non è più che un nome. l’aggeggio non è il salvadita che mi hanno mandato a parte, io ne capisco poco, ma mi pare uno stupido rinforzo, o addirittura fatto apposta per…limitare le possibilità della macchina, fatta apposta per vecchie signore inesperte, come me
sconsiglio questo modello. non so se si può fare online, ma non dico neppure il nome completo
però… la forza del destino… tutta la storia mi ha riportato alla felicità del vecchiume, che è da sempre la mia dimensione, e scoprire cose, e persone
a conclusione , se non riesco a trovare il tuo indirizzo email nel sito\bloggo mi manderesti tu un email, e un telefono con l’orario per chiamarti?
apprezzamenti mi pare di averne espressi, stasera, felice, ho scaricato il manuale. grazie a presto
Salve ,qualcuno sa se a Roma ci sono questi gruppi di appassionate di cucito? Mi piacerebbe fare qualcosa insieme ,magari davanti ad una tazza di caffè .grazie felicia
Ciao Lila, ho una macchina singer della mamma della mia bisnonna, vorrei capirne il valore, posso mandarti alcune foto?
Salve Lila, ho trovato una macchina da cucire che sembra in ottimo stato. Una Singer mod. 290 con mobiletto a pochi euro. Secondo lei mi conviene acquistarla?.
grazie Francesca
ed è elettrica.