Quanto vale una macchina da cucire?

Se consideriamo il prezzo dei telefonini (o meglio smart-phone) che cambiamo a ritmo frenetico e li confrontiamo con quelli delle macchine da cucire che circolano sul mercato, direi poco, molto poco. Per l’hobbista medio le macchine nuove di riferimento sono sotto i 100 euro nelle varie offerte degli ipermercati, giusto un po’ di più per le persone che dal loro lavoro ricavano qualcosa e magari vogliono qualche funzione maggiore.
Nessuno di noi si sognerebbe di comparare una macchina da cucire ad un’automobile, sebbene il prezzo delle ricamatrici professionali possa comunque superare le migliaia di euro, comunque nella nostra testa il rapporto è 100 a 1, come minimo.Per questo motivo trovo divertente vedere l’enfasi con cui nel 1931 La Stampa Sera del 21 novembre annunciava con orgoglio che il secondo premio del Concorso Finale Riepilogativo sarebbe stata niente meno che una macchina da cucire Necchi “non ancora posta in commercio” accanto alla FIAT 514 che rappresentava il primo.

La Stampa Della Sera, 20-21 novembre 1931 p.4
La Stampa Della Sera, 20-21 novembre 1931 p.4
La Stampa Della Sera, 23 novembre 1931 p.4
La Stampa Della Sera, 23 novembre 1931 p.4

Il testo recita:

I nostri Concorsi Pronostici
La graduatoria della nona giornata
Una macchina da cucire “Necchi” fra i premi finali
Siamo lieti di annunciare ai lettori, che nell’elenco dei premi del nostro Concorso finale riepilogativo, a fianco alla automobile Fiat 514, figura da oggi una bellissima macchina da cucire “Necchi”, uscita dalle officine della S. A. Vittorio Necchi di Pavia, prima fabbrica italiana, di macchine da cucire.
La firma “Necchi” costituisce la migliore garanzia della qualità del prodotto. La Casa italiana infatti, ha saputo, nel giro di pochi anni, affermarsi brillantemente nel campo industriale e commerciale; ed ora non solo gode le preferenze della clientela italiana, ma si è creata un mercato favorevole anche al di là dei confini, soprattutto per per la superiore qualità dei suoi prodotti che sostengano vantaggiosamente, sotto ogni rapporto, il confronto con la concorrenza internazionale.
La macchina, è dunque di completa fabbricazione italiana; cioè è il frutto degli studi intelligenti e pazienti dei tecnici italiani ed è uscita dalle mani di operai italiani.
La macchina da cucire, che la S. A. Vittorio Necchi ci ha fornito e che sarà assegnata al secondo classificato del Concorso finale riepilogativo, è di tipo nuovissimo. Creata recentemente,la “macchina” non è ancora stata posta in commercio e rappresenta, per la sua novità, quanto di più accurato e moderno è possibile trovare oggi sul mercato.

Necchi BD nel catalogo Necchi anni '30
Necchi BD nel catalogo Necchi anni ’30

Inutile dire che il lunedì il giornale pubblicava l’immagine della macchina, che con l’aiuto del catalogo di poco successivo possiamo riconoscere con buona sicurezza in una BD montata sul tavolo a due cassetti, costo, secondo l’annotazione, 830 lire.  Per essere precisi, nel 1931 era in uscita la BDA, che aggiungeva alla BD l’innovativo tendifilo articolato. Non ho trovato il costo della 514, che al momento era l’auto più economica sul mercato, ma il modello che la sostituì, la Balilla, costava nel 1932 circa 10.000 lire, per cui il rapporto è più verso il 15 a 1 che il 100 a 1 dei giorni nostri. Certo, a quei tempi non si usava la macchina da cucire per hobby, ma per necessità…

Negli anni successivi La Stampa continuò a mettere in palio per i suoi concorsi macchine da cucire Necchi, nel 1937 ben 10 R.S.2 rappresentavano i premi di terza categoria, dopo le Radio e la Fiat 1500… Inutile dire, roba d’altri tempi!

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Autore: Lila

Salve a tutti, mi chiamo Lila, mi occupo fra le altre cose di storia dell'architettura, archivi, conservazione architettonica e impaginazione. Le mie passioni sono la musica corale barocca, l'arte, la storia e le vecchie carte, il cucito e le macchine da cucire degli anni 50 e 60, la maglieria e le macchine da maglieria, la buona cucina, gli animali e soprattutto i miei cucciolotti!

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