Il piedino orlatore

I piedini orlatori – tipi standard

Orlatori
Piedini orlatori

Fra i piedini standard in molte macchine c’è sempre stato il piedino orlatore. Si tratta di un piedino che permette di avvolgere il bordo della stoffa su se stesso in modo da rifinire il margine della stoffa. Ne esistono varie versioni che differiscono per l’ampiezza dell’orlo rivoltato ed il tipo di punto che può essere eseguito per la cucitura.
La parte più difficile in genere è l’inizio, quando bisogna infilare il margine da rifinire dentro la conchiglia: per poter prendere bene la stoffa sotto  il piedino necessita che la cucitura inizi a circa 1,5 cm dal bordo, ma di questo problema e delle soluzioni possibili proverò a discutere in un altro momento.

Tipi diversi di orlatore
Tipi diversi di orlatore

In generale esistono due categorie di piedini orlatori, quelli per orlo arrotolato e quelli per orlo piatto. Una ulteriore distinzione è tra piedini per cucitura diritta (c’è solo un piccolo foro per fare entrare l’ago, oppure il foro centrale ed una sottile fessura) o per cucitura zigzag (in questo caso esiste una fessura).

Orlatori visti da sotto
Orlatori visti da sotto

Nella foto potete vedere da sinistra a destra un piedino per orlo piatto a cucitura diritta semplice, uno per orlo piatto a cucitura diritta con fessura per l’inserimento di merletti o altro durante la cucitura, un piedino per orlo arrotolato e cucitura zigzag ed un piedino per orlo piatto, ma in questo caso a cucitura zigzag.

Vista dal fianco
Vista dal fianco

La differenza tra orlo piatto ed orlo arrotolato, come potete notare, non si vede guardando il piedino da sopra: i due piedini per zigzag, trascurando la differenza tra i modelli di marche diverse, non lasciano intuire alcuna differenza nelle funzioni. Al contrario, guardando il fondo dei piedini, si nota come tutti i piedini per orlo piatto presentino una scanalatura piatta larga circa 4-5 mm, mentre il piedino per orlo arrotolato presenta una incisione semicircolare del diametro di 2 mm scarsi. In linea di principio, come vedremo in seguito, i piedini per orlo arrotolato si usano con cuciture zigzag, mentre quelli per orlo piatto vanno usati principalmente con cucitura diritta anche su macchine che possono usare lo zigzag, prestando particolare attenzione a disinserirlo ed a posizionare l’ago al centro. Per questa ragione è importante non confondere i piedini che presentano la fessura per inserire il pizzo con quelli da zigzag: i primi presentano una sottile scanalatura inclinata che parte dal foro posto al centro, i secondi presentano una fessura di quasi un millimetro di larghezza per 3/4 della larghezza del piedino, che si estende quindi anche oltre la mezzeria del piedino. Anche se non dovrebbero esserci problemi, conviene sempre controllare, se si imposta lo zigzag alla massima ampiezza, che l’ago non vada a sbattere contro il lato sinistro, in modo da evitare inutili rotture.  Il piedino per zigzag può essere usato anche con aghi gemellari a cucitura parallela, ma in questo caso (come nella maggioranza dei casi in cui si usa il gemellare), lo zigzag è limitatissimo se non da escludere a priori!

Orlo diritto
Orlo diritto

La funzione base del piedino orlatore è naturalmente quella di creare un orlo finito a margine. La conchiglia arrotola la stoffa in modo che il margine venga racchiuso nella cucitura, facendo risparmiare un bel po’ di lavoro di imbastiture e stiratura, anche se ovviamente funziona solo su tessuti medi e sottili.

Orlo dritto ed unito
Orlo dritto ed unito

L’operatore si limita a guidare la stoffa dentro la conchiglia, evitando che ne entri troppo poca (altrimenti non si arrotola) o troppa (sborderebbe di fuori). Il taglio, presente in alcuni di questi piedini, permette di inserire una seconda stoffa, in genere un pizzo, che viene attaccato in una sola passata alla stoffa bordata.

Tessuto attaccato al margine orlato
Tessuto attaccato al margine orlato

In questo caso, come anche per l’orlo diritto  semplice, il diritto può essere sia sopra che sotto, a seconda che si decida di usare un pizzo con margine finito a vista come sopra (in questo caso la cimosa della stoffa chiara) oppure che preferiamo vederlo spuntare da sotto l’orlo finito.

Rovescio del tessuto attaccato
Rovescio del tessuto attaccato

Usando un piedino per orlo piatto a zigzag bisogna tenere conto che la fessura supera ampiamente il centro e quindi la cucitura non cadrà vicino al margine del pizzo attaccato sopra, ma a qualche millimetro di distanza, il che generalmente non costituisce un problema con un pizzo.

Pizzo unito su bordo a rovescio
Pizzo unito su bordo diritto

In compenso è possibile coprire il bordo risvoltato ed il pizzo con dei punti ornamentali, come il punto Parigi utilizzato nell’esempio di fianco (quello proprio sul margine del pizzo).

Il pizzo attaccato ed il punto parigi
Il pizzo attaccato ed il punto parigi - rovescio

Per capire come funziona basta guardare anche l’altro lato del bordo. In un solo passaggio è stata orlata la tovaglia, attaccato i l pizzo e rifinito con un punto operato (con una macchina del 1960, la Necchi Supernova Julia).  Come si nota entrambi i lati possono essere considerati diritti, a seconda del gusto. L’indicazione riguarda quale lato era sopra durante la cucitura (diritto). Si tratta poi solo di liberare la fantasia e lanciarsi!

Orlo arrotolato
Orlo arrotolato

L’orlo arrotolato o a conchiglia si esegue normalmente con un punto a zigzag che cade dal lato destro oltre il margine arrotolato. In questo modo su stoffe sottili, per esempio il bordo di foulard, è possibile creare un rotolino di stoffa strettamente avvolta nella cucitura. Anche con un piedino zigzag per orlo piatto è possibile impostare punti operati che vadano a cadere a destra fuori dal bordo e creino effetti increspati su tessuti leggeri. Quasi tutti i piedini orlatori moderni sono per macchine zigzag, mentre la maggioranza di quelli vintage sono per cucitura rettilinea.

Preparazione per la ribattitura
Preparazione per la ribattitura

Una funzione interessante dei piedini per orlo piatto è la ribattitura piatta. Con la ribattitura piatta è possibile usare una macchina che cuce solo diritto per unire tessuti che tendono a sfaldarsi, come il raso o la seta, senza alcun timore che si sfilaccino: personalmente ritengo che si tratti di una rifinitura di qualità superiore all’uso della tagliacuci, sia esteticamente che come resistenza alla trazione.

Ribattitura dei due bordi uniti
Ribattitura dei due bordi uniti

La ribattitura piatta, come dice il nome, viene fatta in due tempi. Nel primo tempo i due margini della stoffa vengono cuciti insieme sfalsati di 3 millimetri. Le istruzioni consigliano in genere di usare il lato destro della conchiglia e del piedino come riferimenti, anche se nella pratica mi sembra che la stoffa inferiore debba sbordare di quasi 5 millimetri per evitare di avere poi problemi a ribatterne il bordo.

Ribattitura
Ribattitura

Una volta unite le due stoffe si aprono con i bordi cuciti verso l’alto e si inserisce nella conchiglia dell’orlatore il margine che sbordava, in modo che venga cucito creando due cuciture parallele distanti pochi millimetri.

Dritto e rovescio
Dritto e rovescio

Anche nella ribattitura entrambi i lati si prestano ad essere usati come diritto, anche se da una parte si vedono due cuciture parallele e dall’altra una cucitura a margine del punto di unione delle due stoffe. Per usare il lato con la cucitura semplice come diritto, unire le stoffe per la cucitura iniziale con i diritti contro, al contrario per tenere a diritto le due cuciture parallele, unire le due parti con i rovesci contro. Il lato più difficile di questa ribattitura è la simmetria: in un capo di abbigliamento, per esempio un paio di pantaloni, se un fianco viene ribattuto dall’alto verso il basso e l’altro dal basso verso l’altro. Sarebbe opportuno tenere conto di questa ribattitura già in fase di taglio, aggiungendo al margine di cucitura i 3 mm necessari al risvolto.

Esistono altri tipi di orlatori, in particolare in grado di fare orli di più di 4 mm, ma ne parleremo in un’altra occasione, spero, se vi interessano!

Materiali:

Pagine relative agli orlatori da manuali (zip contenente immagini, per visualizzare senza scompattare installate CDisplay)

1950 circa – Borletti ZZ2001

1955 – Singer 306M

1956 – Necchi BU Supernova

1961 – Necchi Supernova Julia e Lycia

1980 circa – Necchi Silvia Multimatic 584/Maximatic 586

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Autore: Lila

Salve a tutti, mi chiamo Lila, mi occupo fra le altre cose di storia dell'architettura, archivi, conservazione architettonica e impaginazione. Le mie passioni sono la musica corale barocca, l'arte, la storia e le vecchie carte, il cucito e le macchine da cucire degli anni 50 e 60, la maglieria e le macchine da maglieria, la buona cucina, gli animali e soprattutto i miei cucciolotti!

31 pensieri riguardo “Il piedino orlatore”

  1. Cercavo spiegazioni per usare il piedino orlatore per la mia silvia586 , tutto è spiegato molto bene grazie di cuore e a presto.

  2. Buongiorno
    Vorrei sapere per confezionare un orlo a rollino il punto della macchina va impostato sullo
    zig zag ma la tensione a quanto va’ messa ??
    Perche’ purtroppo non mi arrotola la stoffa
    Grazie

    1. Il punto resta impostato normale, o leggermente ridotta per fare in modo che sotto tiri di più… in genere basta aggiustare di poco… il fatto che non arrotola di solito dipende o da quanta stoffa viene inserita, oppure dalla qualità del piedino… per esperienza i vecchi piedini vanno benissimo, con quelli cinesi forniti con le nuove macchine potresti aver problemi semplicemente perchè la qualità non è sufficiente… so che sembra stupido, ma non ero mai riuscita ad usare quello “moderno”, poi ho preso in mano quello Necchi degli anni 50 e sembrava la cosa più semplice del mondo! Ricorda inoltre che l’ampiezza dello zigzag va regolata in modo che a destra l’ago cada fuori dell’orlo ed a sinistra oltre il tessuto arrotolato.

  3. ciao ho una singer 1120, il manuale di istruzioni dice che devo prendere il modello di piedino 006800008 (segue il modello della 1100 in pratica) ma non lo trovo da nessuna parte! il centro assistenza della mia città mi ha detto “per ora non devo ordinare piedini!” c’è qualcosa on line? grazie mille

  4. Salve, Lila mi chiedevo che differenza esiste tra la NECCHI Supernova, Supernova Ultra e Supernova Julia?
    La differenza e nei punti, accessori, meccanica o semplicemente nel design del corpo macchina?
    Fra gli esempi degli orlatori ho visto uno della Singer 306M, possiedi il manuale? Se si è possibile avere una copia del libretto d’istruzione della SINGER 306M tramite e-mail, potrebbe essermi utile per capire meglio la mia SINGER 319M insieme al manuale inglese trovato sul tuo blog.
    Grazie
    Ermete3

  5. Con molto ritardo dovuto a sovraccarico di lavoro, ecco la risposta.
    Anzitutto la Supernova, la Supernova Ultra e la Supernova Julia sono state edizioni successive della stessa macchina a partire dal 1953 (Supernova) fino al 1961 (Julia). Tra la Ultra e la Julia esiste anche un modello intermedio, la Ultra Mark II (1959 circa) e della Supernova esistono almeno 3 diverse versioni con piccoli particolari diversi. Di ogni modello esistono almeno 3 versioni, la BF (solo cucitura diritta – 530 nella Julia), la BU (cucitura diritta e ZZ – 532) e la Automatica (che però nei primi modelli del 53 si chiamava BU e basta e che ha il meccanismo per le camme – 534). Per le Supernova esisteva anche la versione Cilindrica (a braccio libero) che nella Julia è la Lycia. Le differenze sono di tipo evolutivo, piccoli miglioramenti, tipo lo sgancio dell’ago rapido introdotto nella Ultra, la levetta di precisione per i ricami nella UM II, il microinterruttore automatico nella Julia. La differenza più importante però è stata quella del nuovo meccanismo automatico di precisione messo a punto per la Julia, che ha fatto si che le camme in uso nella Julia e nella Lycia fossero più alte di un paio di millimetri di quelle di tutte le edizioni precedenti, anche quando erano formate dagli stessi dischi singoli già esistenti, oltre all’intera serie di camme con l’interno cilindrico (punto turco, punto parigi e così via). Le macchine successive, la 554 e la 555 hanno semplificato le funzionalità della Julia (morsetto dell’ago standard, niente lente di ingrandimento ed infilaaghi) mantendo in uso le stesse camme, a meno del microinterruttore.
    Il manuale della 306 che ho io è in programmazione fra le scansioni, ma è della versione senza camme esterne. Devo chiedere a mio fratello se il suo è per quella a camme esterne.

  6. vorrei farle una domanda (la scrivo qua perchè non ho trovato il suo indirizzo mail):

    i piedini orlatori per zic-zac del tipo duscusso sopra si possono tutti di sicuro usare anche per il punto dritto ?

    (a me interessa un piedino bernina da 6 mm per zic-zac da usare con punto dritto)

    grazie mille

    sergio

    1. Buongiorno. I piedini orlatori larghi (i set Greist per intenderci) funzionano sempre con cucitura diritta, nella versione zigzag permettono anche cuciture ornamentali ma ovviamente è facoltativo. Putroppo l’unico modo che io sappia per usare i piedini Greist su una Bernina è utilizzare l’adattatore da piedino basso a Bernina insieme, appunto, ad un piedino con attacco basso. Sempre che la Bernina non sia industriale, nel qual caso basta un attacco alto (già provato con successo).

  7. Grazie, Lila le tue risposte sono sempre meravigliose, fanno viaggiare in un mondo industriale fantastico non più esistente.
    Aspetto con anzia i manuali.
    Scusa per il ritardo nella risposta.(PC rotto)
    Per caso ti possono interessare i seguenti manuali: SINGER 191M SINGER 401M SINGER 411M
    Grazie Ermete3

  8. ciao a tutti,
    sono un fortunato fidanzato di una ragazza appassionata di cucito.
    vorrei farle una sorpresina e riuscire a rimediare il manuale della SINGER 191M.
    nella sezione manuali non ho trovato questo modello.

    ho visto che Ermete3 lo aveva, caro Ermete3 se ti va di fotocopiare e spedire ti potrei dare un contributo…
    oppure scansioni e poi metti online per tutti…

    grazie e a presto! 🙂

  9. ciao a tutti,
    sarebbe possibile avere il manuale della singer 401? l’ho appena ricevuta in regalo ma è sprovvista di manuale.
    ho visto che Ermete3 lo possiede… se potessi averlo ve ne sarei grata.
    Grazie mille,
    manuela

  10. Ciao, ho una Necchi 306, sto iniziando adesso ad usarla… ma non ho il libretto d’istruzioni!! Qualcuno mi sa dire dove posso trovarlo per favore? Perchè sembra essere inesistente!!! grazie mille, Katy

        1. Gusti personali, spero di poterli avere almeno nel mio blog personale. Potrà trovare estimatori della paccottaglia dove vuole, fuori di qui.

  11. ho una Singer 306m, ma non ho il manuale in italiano cosa posso fare?
    sarei disposta anche a dare un piccolo contributo grazie flavia

    1. Il manuale per il vero è di fianco allo scanner che attende… sono 80 facciate e l’unico contributo veramente utile è la voglia di scansionare 😉
      Mi raccomando gli aghi 206×13 se non hai fatto modificare il crochet!

    2. Ho appena scoperto che mi mancano le 8 pagine al centro 🙁 spero che la copia di mio fratello sia completa! altrimenti caricherò la versione incompleta!

  12. Buongiorno,vorrei ringraziarvi per tutte le informazioni scritte sul vostro blog,che e meraviglioso. Io ho una macchina da cucire tedesca dietrich vesta e dopo che vi ho letto ,gli ho comprato una scatola con questi piedini descriti sopra .non sono una zarta ,ma mi piace tanto cucire e lei mi ha insegnato a dare piu valore alla mia macchina.

  13. Ho una vecchia seiko, ho appena acquistato piedini per orlino piatto. Vorrei usarla con il punto dritto, ma la mia macchina non ha l’impostazione dell’ago al centro (sta a sx). Riesco a farlo con uno zig zag corto, ma l’effetto é diverso. Esiste un modo per usarlo con il punto dritto???grazie

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